La chirurgia bariatrica deve essere presa in considerazione come opzione terapeutica nei pazienti adulti (con un’età compresa tra i 18 e i 60 anni) con obesità grave (BMI >40 kg/m2 o BMI >35 kg/m2 se in presenza di comorbilità associata) in cui precedenti tentativi di perdere peso e/o di mantenere la perdita di peso con tecniche non chirurgiche siano falliti e in cui via sia disponibilità ad un prolungato follow-up post operatorio.

I Centri specializzati

I trattamenti di chirurgia bariatrica devono essere eseguiti in strutture dedicate che posseggano le competenze ed i requisiti necessari e che possano offrire un adeguato livello di inquadramento diagnostico dell’obesità e delle sue complicanze.

E’ un lavoro di squadra

Risulta perciò indispensabile la presenza di un’équipe multidisciplinare costituita da più figure professionali: il medico esperto nella gestione dell’obesità, psicologo e/o psichiatra, dietista, chirurgo bariatrico, endocrinologo ed anestesista.

La valutazione preoperatoria e la preparazione all’intervento sono fondamentali per una buona riuscita dell’intervento.

Tipologie di chirurgia dell’obesità

I trattamenti di chirurgia dell’obesità possono essere di due tipi: restrittivi o malassorbitivi.

Gli interventi di tipo restrittivo sono procedure che comportano una riduzione della capacità gastrica, determinando un calo di peso mediante un obbligato ridotto apporto di cibo.

Gli interventi malassorbitivi, invece, comportano un marcato cambiamento dei processi digestivi e in particolare di quelli assorbitivi.

Vantaggi, complicanze e follow-up

I vari tipi di intervento forniscono risultati diversi in termini di calo ponderale, di vantaggi e complicanze. Quindi, al momento della scelta, bisognerà tenere conto non sono dei fattori relativi al paziente, ma anche dei fattori relativi alla tecnica chirurgica.

Inoltre, un percorso di follow-up appropriato deve essere offerto a tutti i pazienti operati, in modo da diagnosticare e trattare tuti gli eventi specificamente legati all’intervento e gestire al meglio le comorbilità e le complicanze.