La dumping syndrome, o sindrome da svuotamento rapido, è una condizione che può instaurarsi nei pazienti sottoposti alla modificazione anatomica dello stomaco, finalizzata alla riduzione del peso corporeo nelle persone obese. Oggi, tra le pratiche chirurgiche per la cura dell’obesità, quella che più comunemente causa dumping syndrome è il bypass gastrico. Nei soggetti con dumping syndrome si verifica un passaggio eccessivamente veloce del bolo dallo stomaco all’intestino tenue, dovuto ad una ridotta capacità contenitiva della sacca gastrica o a pratiche alimentari scorrette (come l’eccessiva assunzione di liquidi durante il pasto), che porta ad alterazioni dei processi digestivi e assorbitivi a livello intestinale. I sintomi della dumping syndrome Questo passaggio così rapido può determinare un’ampia varietà di sintomi, come: nausea, vomito, diarrea e crampi addominali, nei primi 30-60 minuti che seguono l’ingestione di cibo; sudorazione, aumento dell’appetito, debolezza, fatica e senso di svenimento, dopo 1-3 ore dalla conclusione del pasto. Il trattamento della dumping syndrome Il trattamento consiste in un adattamento della dieta a quello che è il nuovo assetto dell’apparato digestivo del paziente. Nel trattamento di questa sindrome è fondamentale l’elaborazione di una dieta che riduca al minimo i disturbi gastrointestinali. Gli zuccheri sono responsabili di scatenare i sintomi associati alla dumping syndrome, quindi, occorre evitare di assumere tutto ciò che è dolce: caramelle, bevande zuccherate, torte, biscotti, eccetera. Nella dieta per dumping syndrome è consigliato di assumere cibi ricchi in vitamine, ferro e calcio. Nllo stomaco vengono assorbiti questi componenti nutrizionali, ma considerando che lo stomaco risulta modificato o assente, vitamine e minerali rischiano di non essere assimilati (talvolta, infatti, vengono prescritti integratori vitaminici e minerali). Alcuni accorgimenti specifici Chi soffre di dumping syndrome è meglio che suddivida la giornata alimentare in 6 pasti, bere solo 30 minuti prima o dopo il pasto, masticare bene ogni boccone e terminare non appena ci si sente sazi e non sdraiarsi subito dopo aver mangiato, per facilitare la digestione.
Bypass Gastrico
Il bypass gastrico è un intervento di chirurgia bariatrica che combina le funzioni restrittive e malassorbitive, che in genere caratterizzano in maniera alternativa gli altri interventi finalizzati a contrastare l’obesità (che appunto restringono lo stomaco oppure riducono la possibilità di assorbimento del cibo). Si tratta dell’intervento in laparoscopia (5 piccoli buchi di accesso) più eseguito negli Stati Uniti perché offre buoni risultati a lungo termine (dati a 15 anni) e risulta efficace anche contro il diabete tipo 2 (mellito) e contro il reflusso gastroesofageo. Tra l’altro, questi ultimi effetti compaiono ben prima che si manifesti il calo ponderale e il tasso di guarigione dal diabete tipo 2 è pari al 75%. Con l’intervento di bypass gastrico (RYGBP) il chirurgo crea una piccola tasca nella normale tasca gastrica e convoglia il flusso degli alimenti solo in quello spazio ridotto, bypassando appunto gran parte dello stomaco, il duodeno e il primo tratto intestinale, che vengono riconnessi direttamente alla tasca “artificiale”. Funziona come un altro intervento di cui tratteremo a parte, la Sleeve Gastrectomy, perché riduce l’appetito donando un rapido senso di sazietà precoce, anche a seguito delle variazioni oromonali e del fatto che, molto semplicemente, il cibo arriva più in fretta nell’intestino. Si tratta però di una procedura più complessa del bendaggio gastrico e della Sleeve Gastrectomy perché può causare carenze di calcio e ferro e una discreta percentuale di fallimenti in soggetti con BMI> 50, quindi con un’obesità molto grave. I pazienti spesso già il giorno successivo all’intervento vorrebbero andare a casa. I pazienti diventano intolleranti ai dolci a causa della rapida presenza di zucchero nel piccolo intestino che porta a sintomi spiacevoli chiamati “dumping” (nausea, vomito, diarrea e crampi addominali, nei primi 30-60 minuti che seguono l’ingestione di cibo). E’ consigliabile quindi evitare dolci e cibi “grassi”. La perdita di peso con il bypass gastrico è significativa: a 12 mesi si attesta tra il 60% e il 70% del peso in eccesso. Inoltre, circa il 50% della perdita di peso è mantenuta a distanza di un decennio. Il team multidisciplinare C.I.B.O. accompagnerà il paziente dal pre-intervento fino al raggiungimento del peso ideale, sostenendolo dal punto di vista medico, psicologico e nutrizionale. Verrà stilato e intrapreso un percorso terapeutico personalizzato, tarato sulle caratteristiche fisice, metaboliche e psicologiche del soggetto, così creare la massima compliance all’intervento e gestire nel miglior modo possibile il post intervento, compresi i conseguenti cambiamenti psicofisici che comporta il perdere peso in maniera eclatante. L’intervento laparoscopico riduce significativamente i tempi di recupero e il dolore post operatorio, consentendo la ripresa dell’attività lavorativa regolare entro un paio di settimane.