È l’obesità infantile il nuovo mostro da combattere nel campo della medicina e della nutrizione.

Il Ministero della Sanità Italiano definisce obeso un bambino il cui peso supera del 20% quello ideale e in sovrappeso se lo supera del 10-20%.

In alternativa, possono essere utilizzati anche i percentili di crescita: la crescita è nella norma se si pone intorno al 50° percentile, si parla di sovrappeso se il bambino si pone tra l’85° e il 95°, mentre dal 95° percentile viene definito obeso.

Cause dell’obesità infantile

Sicuramente, le cause dell’obesità infantile (così come per l’obesità in generale) non sono solo esclusivamente legate a sregolatezza delle abitudini alimentari, ma anche ad aspetti sociali, famigliari, ambientali, culturali, genetici.

È stato infatti ormai conclamato che i figli di genitori obesi hanno maggiore rischio di sviluppare sovrappeso ed obesità. 

Errori più comuni dell’obesità infantile

Quali sono gli errori più comunemente commessi dai genitori?

  • L’eccessivo consumo di zuccheri carboidrati e grassi che deriva dall’assunzione smodata di bibite gassate e merendinea scapito di frutta e verdura è, in assoluto, il classico errore da evitare. Nonostante sia più difficile far apprezzare frutta e verdura, non si dovrebbe rinunciare ad incentivarne il consumo, specie se a sfavore di junk food (il cibo spazzatura);
  • Non favorire attività fisica regolare, agevolando così, già in età precoce, la sedentarietà;
  • Non limitare l’uso di giochi elettronici, smartphone e televisione, anziché stimolare la vita all’aria aperta, movimento e socialità.

In questo modo, si espone il bambino a sviluppare prima tutte quelle che sono le complicanze legate all’obesità, come la steatosi epatica, le patologie cardiovascolari, diabete ed insulino-resistenza, dislipidemie, apnee notturne, infertilità, oltre che, da non dimenticare, il danno psicologico e la stigmatizzazione che un bambino obeso potrebbe subire.

Consigli per prevenire l’obesità infantile

  • Abituare fin da piccoli a consumare 3 pasti principali (colazione, pranzo e cena) e due spuntini;
  • Incentivare l’attività fisica e i giochi all’aperto;
  • Evitare di mangiare con la televisione, cellulari o tablet, ma fare del pasto un momento di pausa per stare insieme e parlare (quando si è distratti non ci si accorge di quanto e di cosa si mangia);
  • Evitare che il bambino mangi troppo in fretta; così facendo, non si sazia mai e dopo una merendina ne chiede subito un’altra;
  • Eliminare i piatti più elaborati sostituendoli con altri cucinati in modo semplice, senza troppi condimenti;
  • Incentivare sempre e fin da piccoli (per quanto difficile) il consumo di frutta e verdura: oltre a contenere vitamine e sali minerali, contengono le fibre che riempiono lo stomaco, aumentando il senso di sazietà e rallentando l’assimilazione dei nutrienti introdotti.

dott.ssa Alessandra Freda – dietista