Chi può sottoporsi ad un intervento di chirurgia bariatrica? Per decidere se un soggetto obeso è un potenziale candidato ad un intervento chirurgico vengono presi in considerazione diversi parametri da parte dell’equipe multidisciplinare C.I.B.O.  operativa presso gli Istituti Clinici Zucchi di Monza. Le attuali indicazioni alla chirurgia bariatrica stilate dalla SICOB (Società Italiana di Chirurgia dell’Obesità e delle malattie metaboliche) fanno riferimento alla gravità dell’obesità valutata in base al BMI (Body Mass Index – Indice di Massa Corporea).

Quando il BMI indica l’opportunità della chirurgia bariatrica

L’intervento ha indicazione se il BMI (rapporto tra peso in kg e altezza in metri al quadrato) è:

  • BMI >40 kg/m2, in assenza di ogni altra comorbilità;
  • BMI >35 kg/m2, in presenza di comorbilità fra quelle classicamente considerate come associate all’obesità, tra cui il diabete mellito di tipo 2 (T2DM) resistente al trattamento medico, dislipidemia, iperuricemia e gotta, sindrome dell’ovaio policistico, neoplasie, malattie cardiovascolari (ipertensione arteriosa, ictus…), apnee ostruttive notturne, steatoepatite, eccetera.

L’intervento è ammesso anche se il BMI è compreso tra 30-35 kg/ m2, in presenza di diabete mellito di tipo 2, non controllato dalla terapia medica.

Il BMI non è tutto

Ovviamente la considerazione del BMI e delle comorbilità associate non sono l’unico elemento di valutazione della candidabilità di un paziente. Dietista, endocrinologo, psicologo e chirurgo sono le principali figure professionali che si occupano di prendere in considerazione tutti i paramentri (metabolici, funzionali e psicologici) per valutare, caso per caso, la possibilità per il paziente di sottoporsi ad un intervento di questo tipo.