Quando si parla di obesità centrale, ci si riferisce all’accumulo di grasso sottocutaneo che si concentra a livello dell’addome. Questa differenziazione topografica dell’adipe non serve solo a distinguerlo dagli accumuli di grasso che si stanziano in altre parti del nostro corpo, ma soprattutto perché al grasso viscerale si correla l’insorgenza di ulteriori complicanze.
Danni del grasso viscerale
Non è una novità, infatti, che ad esso siano associate patologie come Diabete Mellito di tipo II, malattie dell’apparato cardiocircolatorio, tumori (cancro al seno e cancro colon rettale), morbo di Alzheimer, aterosclerosi, ictus.
Per facilitare la comprensione del perché questo grasso crei danno, immaginiamolo come una coperta che avvolge gli organi e contemporaneamente libera sostanze infiammatorie e acidi grassi nel sangue. All’aumentare del grasso, aumenterà la presenza di queste sostanze nell’organismo, che, come è intuibile, a lungo andare creeranno un danno.
Misure pratiche per monitorare il grasso viscerale e tutto ciò che vi si correla
E’ possibile monitorare il proprio grasso viscerale, e capire se è il caso di porvi un freno, in diversi modi:
1) Misurazione del girovita: basta avere un semplice metro da sarta e collocarlo intorno all’addome nudo, a metà fra l’ombelico e lo sterno, nel punto più sottile della vita. Valori superiori a 94 cmnell’uomo e ad 80 cm nella donnasono indice di obesità viscerale e si associano ad un “rischio moderato”.
2) Rapporto vita-fianchi o WHR (Waist Hip Ratio): si calcola dividendo la circonferenza della vita, rilevata come indicato sopra, per la circonferenza dei fianchi(che si rileva posizionandosi nel punto più largo del bacino).Il WHR dovrebbe essere inferiore a 0,95 per gli uomini e 0,8 nelle donne.
3) Monitorare i parametri ematochimici: gli esami ematochimici, ci danno una prima fotografia di quello che è lo stato di salute del nostro organismo. Valori di glicemia a digiuno emoglobina glicata, colesterolo totale, trigliceridi alterati possono già dare un indizio, il che, se aggiunto ad eventuali famigliarità per le patologie sopra elencate, non possono che far scattare un campanello d’allarme.
Prevenire il grasso viscerale
Una corretta alimentazione e l’attività fisica sono sempre le prime armi con cui scendere in campo per prevenire ed evitare eccessi di peso e, di conseguenza, la comparsa e l’aumento crescente del grasso viscerale.
L’obesità centrale è un nemico silenzioso: non aspettate che faccia rumore.
Dott.ssa Alessandra Freda